Si sa che al peggio non c’è mai fine

L’Europa si trova ad affrontare una pandemia che  pone le nazioni di fronte a dei dilemmi e a delle questioni di priorità, ma questa non è la sola tragedia che sta intaccando in maniera profonda le nostre vite; nelle ultime settimane, il terrorismo islamico ha devastato la Francia e l’Austria, con la morte del prof Paty, la cui unica colpa è stata quella di mostrare in classe delle vignette satiriche della rivista Charlie Hebdo su Maometto, molto odiate dagli islamici, con l’ attentato a Nizza che ha causato la morte di quattro persone, e, infine, con la recente sparatoria vicino a una Sinagoga nella città di Vienna, dove hanno perso la vita sette persone; intanto proseguono le indagini per verificare le dinamiche e trovare tutti i colpevoli e gli eventuali complici.

Cattedrale di Nizza

Volendo analizzare superficialmente la vicenda, visto che siamo  distratti giustamente dal problema del COVID-19, questi atti terroristici ci sembrano un fulmine a ciel sereno. Fortunatamente non li sentivamo da un bel po’ e alcuni si erano illusi che fossero finiti. Certamente non è la prima volta che il fondamentalismo islamico insanguina l’ Europa; nel primo decennio di questo millennio e nel secondo, in modo particolare, abbiamo assistito a vari attentati e alla morte di molti cittadini innocenti, e la nostra colpa più grave è non aver agito.

La nota scrittrice Oriana Fallaci, ben prima dell’ attentato delle Torri Gemelle del 2001, ci aveva messi in guardia; costei aveva conosciuto appieno la religione islamica, i suoi precetti e i suoi esponenti, e, da donna lungimirante qual era, aveva predetto tutto quello che sarebbe accaduto. Ci aveva avvertito del pericolo dell’ immigrazione , non per caso, leggendo , a distanza di anni, alcuni passi dei suoi libri, molti rabbrividiscono;  allora la nostra nazione e buona parte dell’Occidente in generale scelsero una direzione differente da quella da lei auspicata; nessuno ebbe il coraggio di darle fiducia; per la smania di seguire il progresso, per la paura di sembrare razzisti, ( termine improprio, fra l’ altro, dato che il problema non è un’ etnia ma una religione), la Fallaci, come chiunque esprimeva una voce fuori dal coro, fu ridicolizzata.


Fin qui, però, nulla quaestio. È tipico della natura umana diffidare di chi è saggio e dar retta alla comune vulgata; c’è una Cassandra per ogni epoca ed errare è umano; errare,  non perseverare, che, invece, è assolutamente diabolico. Quando le parole della Fallaci divennero fatti, l’ atteggiamento dei progressisti e dei globalisti non cambiò minimamente, anzi, peggiorò;  il  terrorismo islamico continua ad essere sottovalutato, in particolar modo la matrice;  molti politici intellettuali di sinistra parlano di terrorismo generico, lo giustificano o lo negano. Il vocabolo “multiculturalismo”, nonostante esprima un principio fallimentare, non è stato eliminato, la tesi dell’ integrazione attuata tramite la rinuncia ai simboli cristiani e la concessione indiscriminata della cittadinanza ha rivelato il suo colossale fallimento. Molti terroristi responsabili delle stragi avvenute in Francia, in Germania e in Belgio, negli anni passati,  erano assolutamente integrati, godevano dei diritti della cittadinanza e questo non ha impedito loro di compiere atti efferati; nella laicissima Francia non troverete un crocifisso nei luoghi pubblici e a cosa è servito? 

Gli stati europei devono essere aconfessionali e devono combattere  la discriminazione; in che modo, però, una cattedrale, una chiesa, un crocifisso e un presepe urtano la sensibilità di qualcuno? La cristianità, a prescindere dalla fede in Dio, ha fondato la nostra civiltà, esattamente come il diritto romano e la filosofia greca. Nascondere rappresentazioni visive della propria identità non significa rispettare un’altra religione, ma rinunciare alla propria cultura e al proprio sistema di valori: è Il nostro passato ad averci insegnato il valore del rispetto e della laicità. Essa viene calpestata, proprio quando si toglie un crocifisso o si copre una statua nuda, in favore di una fede che si presta facilmente a interpretazioni integraliste, con buona pace delle migliori intenzioni dei paladini del Politically Correct.

Ci sono musulmani che ci rispettano e che non hanno l’ obiettivo di conquistarci, (grazie a Dio! Diversamente, la nostra civiltà sarebbe già finita da tempo immemore) ma è innegabile che in tanti paesi islamici, dove vige la legge coranica, crescono i germogli di tutto ciò che è incompatibile con noi; L’invito di Erdoğan rivolto ai musulmani di procreare quanto più possibile nelle nazioni europee è casuale?

Erdogan, capo di Stato della Turchia

Proprio Oriana Fallaci scriveva che con l’ immigrazione e il numero ci avrebbero conquistato, questa tesi è rafforzata dal triste  dato della denatalità degli europei. Alla luce di tutto questo è inconcepibile pensare che gli esponenti della sinistra nostrana non si siano posti questi interrogativi; le opzioni sono due: sono estremamente rigidi e ciò non permette loro di retrocedere, oppure, sono in malafede e, per scopi abbastanza oscuri, vogliono condurci alla totale deriva. Molti, a ragione, propendono per la seconda, e come non potrebbero?

Il Governo Conte neanche in un periodo di emergenza sanitaria ha provato a ostacolare le navi di immigrati che ogni giorno attraccano sulle nostre coste; la sua priorità, infatti, è stata quella di abolire i decreti che servivano ad ostacolare il vergognoso traffico di esseri umani nel Mediterraneo e nulla esclude che il Governo non riproponga lo ius soli. La linea di difesa la conosciamo; si sostiene che i decreti sicurezza, a dispetto del loro nome, generavano insicurezza e, prima dell’attentato di Nizza, si affermava anche che  la correlazione tra immigrazione e terrorismo era inesistente. Entrambe le argomentazioni si sono rivelate fallaci; la rotta migratoria dell’ anno scorso era drasticamente calata, per quanto bisognasse ancora lavorarci, e il terrorista responsabile dell’attentato di Nizza è arrivato sulle nostre coste e, nonostante un decreto di espulsione, ha avuto la possibilità di andare in Francia; ovviamente ciò rischia di compromettere le nostre relazioni diplomatiche con tutti gli stati membri dell’UE, non soltanto con i nostri cugini di Oltralpe, impegnati da sempre in una politica predatoria nei nostri confronti. Ci è stato chiesto in modo inequivocabile di fermare la rotta migratoria e di far entrare in Italia il minor numero di gente possibile. Forse questa sarà la svolta?

Se gli europei, anche quelli di  sinistra, vedono il problema, dovrebbero farlo anche i nostri politici, oppure anche l’ europeismo è una carta da giocare a convenienza? Per il momento, abbiamo almeno ottenuto che la ministra riconoscesse il rischio che sui barconi possano arrivare i terroristi. È un po’ tardi, francamente, e tutto sembra ricondurci a Epimeteo, personaggio della mitologia  greca, che pensava una volta che il danno era fatto; la speranza, tuttavia, non va mai  persa.

Questa vicenda e queste tematiche continueranno ad essere trattate, finché non vedremo fatti e non sentiremo vuote parole, soprattutto ora che l’ argomento pandemia rischia di insabbiare questa situazione non poco drammatica.