Gamal Abd Al-Nasser, una figura di grande rilevanza nel mondo militare e rivoluzionario, è stato un pioniere del panarabismo. Egli si distinse per essere un leader “non allineato” rispetto agli interessi occidentali, oppositore accanito del sionismo e un fermo sostenitore del diritto all’autodeterminazione del suo popolo. Al tempo stesso, è stato celebrato per aver liberato l’Egitto dall’oppressione straniera e per aver creato le basi per un modello di “socialismo arabo”. Nonostante la sua figura sia stata talvolta descritta in modo negativo dalla narrazione predominante come quella di un “tiranno”, il suo impatto sulla storia del Vicino Oriente è indiscutibile e la sua eredità è rimasta profondamente radicata nell’immaginario culturale e politico delle nazioni che egli guidò Nasser, con intelligenza, ha saputo attingere alla ricca tradizione spirituale islamica senza scadere nel fondamentalismo. Ha promosso il laicismo senza abbracciare il collettivismo ateista di stampo sovietico, mantenendo un equilibrio delicato.

Ha preservato le radici culturali senza ostacolare il progresso sociale ed economico. Ha difeso la sovranità nazionale senza negare il valore del dialogo internazionale. La sua dottrina politica è stata un’armoniosa fusione di pensiero e azione, diventando contemporaneamente filosofia e prassi politica. Questo testo, attraverso le sue memorie, ci offre un’interessante visione delle idee di Nasser e del suo percorso. In primo luogo, mette in luce l’ispirazione di una Rivoluzione che è stata in grado di tradursi in una visione del mondo organica e solidaristica. Questa visione si basava saldamente sull’identità culturale, sul patriottismo eroico, sulla comunità nazionale, sulla dignità del lavoro, sulla giustizia sociale e sulla volontà di perseguire una politica estera indipendente. Inoltre, evidenzia l’importanza dell’indipendenza economica nazionale e una visione più elevata dell’umanità e della libertà.

Il libro è pubblicato dalla casa editrice Passaggio al Bosco e al suo interno contiene anche una prefazione a cura di Enrico Galoppini e un saggio conclusivo che tira le file del pensiero politico di Nasser ad opera di Claudio Mutti.

Arturo Maiorca