Se osserviamo la popolazione italiana tra i 25 e i 34 anni, ben il 71% dei giovani non investe denaro in azioni, fondi o prodotti finanziari. Sono diversi i motivi che spingono i ragazzi e le ragazze a non investire: il primo è che la maggior parte delle persone non ha soldi a disposizione. Siamo più poveri dei nostri genitori quando avevano la nostra età. In media un millennial italiano ha un reddito disponibile più basso del 17% e con uno stipendio medio di 1400 euro che se ne va in affitto, cibo e altre spese necessarie. In questo scenario risulta difficile risparmiare qualcosa a fine mese.


Un’altra motivazione è il livello di educazione finanziaria troppo basso. L’educazione finanziaria ci permette di capire che iniziare a investire il prima possibile è fondamentale. Se siamo giovani e non abbiamo soldi da investire ora, è importante che iniziamo a capirne l’importanza, cosicché quando il nostro reddito crescerà saremo in grado di gestirlo, programmando le spese, investimenti, evitando di prendere decisioni a caso. Lasciando fermi i soldi sul conto, si perdono occasioni di guadagno e per di più questi risparmi vengono erosi dall’inflazione. Si parla di inflazione riferendosi alla crescita generale dei prezzi che ha come effetto l’erosione del potere d’acquisto del consumatore. Perciò l’inflazione ogni anno intacca i nostri risparmi sempre di più e di conseguenza compriamo sempre meno.


Partendo da una piccola somma a 20 anni, si può infatti investire in regime di capitalizzazione composta, lasciando investiti gli interessi maturati ogni anno fino alla scadenza. Facciamo un esempio numerico: se investo €1.000 ottenendo, per ipotesi, un tasso d’interesse di circa l’8,5%, maturo €85 di interessi alla fine del primo anno. Così, per il secondo anno la somma investita è di €1.085, su cui l’interesse maturato è pari a €92. Al terzo anno posso quindi investire €1.177 (€1.085 + 92), e ricevere un interesse di €100. Così via, per 45 anni, vedrò aumentare sempre di più il capitale investito. Alla fine, sommando il capitale investito e gli interessi, la somma accumulata sarà pari a oltre €39.000. In questo esempio non vengono considerati i costi di gestione, commissioni, tasse e in più il rendimento dell’8,5% annuo non è una garanzia perché si potrebbero verificare anni chiusi in negativo.

Salvatore Parrella