L’ingegnere Carlo De Benedetti, editore noto per le sue posizioni politiche, ha dichiarato, nel corso della trasmissione televisiva “Otto e Mezzo, che Giorgia Meloni mai potrà diventare premier, in quanto l’Europa lo impedirebbe. E questa Europa, quindi, a suo dire, si comporta non come matrigna ma come benevola madre. Una dichiarazione di questo tipo è di una gravità inaudita e ci fa comprendere esattamente in cosa consiste l’attuale gestione dell’UE, ovvero in una casta oligarchica disposta ad attuare le misure più antidemocratiche pur di raggiungere i suoi loschi obiettivi.

A ragione c’è chi lo ha sempre pensato e, quando lo si diceva in relazione alla caduta del governo Berlusconi IV, gli stessi personaggi alla De Benedetti che non si pongono il minimo scrupolo, ormai, a comunicare apertamente, allora si adoperavano in ogni modo per occultare il tutto. Fa ancor più riflettere l’atteggiamento dei politici, dei giornalisti e degli intellettuali di sinistra. Da anni organizzano grandi manifestazioni antifasciste, riproponendo termini biechi e cupi, risalenti agli anni ’70, sulla base dei quali si creò il clima che condusse agli anni di piombo, quando tanti ragazzi persero la vita. E lo fanno, paradossalmente, almeno teoricamente, in qualità di difensori della costituzione. Evidentemente, fingono di non sapere che, oggi, è certo potere occulto, cui loro sono affiliati, a sopprimere la libertà del popolo italiano e il loro diritto di voto sancito dalla costituzione. Gesti folcloristici e inopportuni esistono, immaginare, però, che lo scopo principale della carta costituzionale sia colpire immagini e persone che si richiamano al passato e non situazioni che possono dar vita a nuove forme di autoritarismo e oligarchia non è degno neanche di un uomo dalla modesta intelligenza.

Chiariti certi aspetti, bisogna anche comprendere per quale ragione de Benedetti si è espresso in certi termini. Fondamentalmente vuole indurre i cittadini a considerare inutile il proprio voto ed è qui che non bisogna lasciarsi fregare. Se, infatti, alla consorterie europee sono invise la destra italiana e le destre delle altre nazioni, in quanto sono il motore che può radicalmente mutare l’attuale Unione Europea, è pur vero che di fronte ad un ampio consenso popolare possono fare ben poco, o, comunque, molto meno di quanto desidererebbero. Ungheria e Polonia docent. I governi di questi due paesi sono costantemente stigmatizzati, insultati e sbeffeggiati; spesso si cerca di ricattarli ma, nonostante tutto, è stata l’UE a cedere in svariate circostanze. Per tale ragione, il voto è fondamentale, a dispetto di quanto crede l’editore di Repubblica. I burocrati di Bruxelles truccheranno il voto degli italiani, soltanto se questi reagiranno fiaccamente e non saranno perfettamente consapevoli del potere di cui dispongono quando entrano in un seggio elettorale, attimo in cui, come diceva Paolo Borsellino, avviene la vera rivoluzione.