Tra i prodotti finanziari più interessanti del momento troviamo gli ETF che sono delle forme di risparmio collettivo gestito di tipo passivo, ovvero che replicano in tutto e per tutto l’andamento di una certa materia prima, di un indice o di un mercato.

Un esempio: è possibile possedere ETF legati al prezzo dell’oro o del petrolio, senza tuttavia avere un diritto diretto su lingotti o barili.

Otto anni dopo che i fratelli Winklevoss hanno presentato la prima domanda per un fondo negoziato in borsa su BTC, finalmente, il primo ETF Bitcoin negli Stati Uniti inizierà ad essere negoziato alla Borsa di New York (NYSE).

ProShares, un fornitore di prodotti scambiati in borsa ha presentato una domanda venerdì 19 ottobre 2021 per iniziare a negoziare il Bitcoin Strategy Fund. Il fondo, che sarà scambiato con il ticker BITO, seguirà i prezzi di Bitcoin (BTCUSD) tramite contratti futures negoziati al Chicago Mercantile Exchange (CME).

Il Future è un contratto a termine standardizzato, relativo ad un acquisto o una vendita di una merce oppure un’attività finanziaria ad un prezzo stabilito nel momento in cui si stipula il contratto. La merce o l’attività finanziaria viene scambiata in una data prefissata futura, contro il pagamento del prezzo definito precedentemente con la stipula del contratto.

L’investimento in futures consente di “acquistare l’indice” con un investimento economico limitato. La liquidità dei futures è elevata (cioè sul mercato vengono sempre effettuati scambi), dunque non si corre il rischio di “rimanere intrappolati” in una posizione.

La notizia del primo ETF Usa sul Bitcoin è importante per tutto il mondo delle valute digitali. Si tratta di una sorta di sdoganamento per questo tipo di asset che è caratterizzato da molte luci ma anche da molte ombre dovute alla forte volatilità e alla scarsa trasparenza.

Il percorso verso l’approvazione per gli ETF Bitcoin è stato difficile. Un ETF BTC è considerato da alcuni il Santo Graal perché potrebbe aprire le porte all’iniezione di massicci investimenti nella classe di attività da parte di investitori istituzionali. 

La SEC (Securities and Exchange Commission) ha rifiutato molte richieste di ETF su BTC, perché? Principalmente le preoccupazioni riguardano la volatilità dei prezzi delle criptovalute e il potenziale di manipolazione dei prezzi nell’ecosistema in gran parte non regolamentato di Bitcoin. I principali scambi di criptovaluta, che vengono utilizzati per stabilire i prezzi spot per i prodotti scambiati in bitcoin, non sono registrati presso la SEC, rendendo difficile per l’agenzia verificare il proprio flusso commerciale.