Questo è un tema caldo, se non addirittura incandescente. Vorrei che i lettori si impegnassero a capire il senso di questo articolo, siccome nessuno di noi (né tantomeno l’autore) è razzista o auspica disparità in base al colore della pelle. La premessa è: leggete l’intero articolo.

Black Lives Matter

Cos’è il Black Lives Matter?

Sono certo che molti di voi ne hanno sentito parlare, in pochi sapranno cos’è esattamente.

Il movimento BLM è stato fondato nel 2013 (già non durante i fatti che hanno visto la morte dell’afro-americano George Floyd), ed è impegnato nella lotta contro il razzismo, perpetuato a livello socio-politico, verso le persone nere. L’organizzazione realizza regolarmente delle manifestazioni per protestare apertamente contro gli omicidi delle persone nere da parte della polizia. Senza entrare nei dettagli, è risaputo, negli Stati Uniti d’America un afro-americano (che costituisce il 13% della popolazione totale) ha una possibilità tripla di essere ucciso durante un fermo. Infatti, le percentuali di morti afro-americane è del 24% delle morti totali durante l’arresto. Gli omicidi della polizia statunitense sono comunque in calo del 30% nel periodo che va dal 2005 al 2019. Una situazione che va dunque a migliorarsi, per quanto sia possibile.

La polizia statunitense è razzista?

Dirlo con certezza è sicuramente molto difficile, nessuno di noi è nella testa di un poliziotto bianco, nero o ispanico americano. Quello che possiamo fare è prendere dati alla mano e confrontarli con quanto scritto poco sopra. Secondo uno studio del FBI nel 2018, quasi il 90% delle uccisioni dei neri in America è commesso da altri neri. Secondo le stesse statistiche, più bianchi americani muoiono da omicidi di afroamericani che afroamericani da omicidi di bianchi. Secondo lo studio più recente del 2018 del FBI su questo tema, il 53 percento di tutti gli omicidi registrati nel Paese sono commessi da afro-americani, nonostante rappresentino solo il 12 percento della popolazione totale. Le più grandi vittime di questi crimini sono altri afro-americani, perché vivono in comunità spesso molto omogenee e densamente popolate. Uno studio del Dipartimento della Polizia di Philadelphia dimostra che ci sono più possibilità che uomini neri disarmati vengano uccisi da dei poliziotti neri o ispanici che da poliziotti bianchi. Inoltre, secondo un articolo pubblicato dal The Wall Street Journal, un poliziotto è 18½ volte più probabile che muoia per mano di un uomo nero che al contrario.

Il BLM è pacifico?

Sia chiaro da subito, il mio intento non è mettere in cattiva luce l’intero movimento o le sue lotte. Chiedo, video alla mano, di capire se la metodologia utilizzata è funzionale alla causa. Nel corso del 2020 e in precedenza, in coincidenza con la morte di George Floyd, i movimenti BLM si sono lasciati ad una violenza inaudita, contro chiunque non fosse dalla loro parte. Questi sono solo alcuni dei video disponibili sulle piattaforme digitali:

Los Angeles
Proteste dopo la morte di George Floyd
Minnesota

Preciso che sono perfettamente consapevole che non tutto il movimento BLM è violento, però mi chiedo se debba essere comunque accettata una violenza di tale portata. Se qualcuno si chiedesse o si volesse convincere che la violenza perpetrata è stata ai danni della polizia statunitense (dove vi lavora il 13% di afro-americani) vi condivido questo video che vede protagonisti una panetteria gestita da italo-americani.

Succede a Cleveland e le proteste dei BLM sarebbero finite diversamente se i panettieri italo-americani non si fossero difesi con delle armi. Quale colpa avevano? Essere bianchi forse. Cerchiamo, anche in questo caso, di non generalizzare e passiamo sopra anche questo fatto (molto grave). Forse, erano solo rivoltosi esaltati.

Conclusioni

Credo, fortemente, che negli USA la situazione sia drammaticamente degenerata per l’incapacità della polizia americana di operare in situazioni difficili. Un addestramento, più professionale, meno militare, potrebbe migliorare le cose. Inoltre, sono convinto che la forte possibilità che chi è in fermo o sia stato segnalato sia armato incida molto sulle azioni degli agenti. Vi lascio un video che mi ha lasciato sconvolto:

Di fronte a queste possibilità, nessuno (forse anche altamente addestrato) potrebbe venire meno all’uso della violenza. Chiaramente il discorso è diverso, è in qualche modo “giustificato” dall’autodifesa. La società americana è fortemente condizionata da valori, sanciti per costituzione, come l’inviolabilità della proprietà privata che deve essere difesa al costo della vita.

L’America è un paese che ha fortemente voluto l’armamento incondizionato, ne è la dimostrazione la facilità con la quale una persona, anche giovanissima, possa comprare un’arma (anche fucili d’assalto) e spendere relativamente poco. Le armi sono vendute ovunque, anche al mercatino con luci al neon H24.

Credo siano questi i principali fattori che fanno nascere movimento, più o meno violenti a difesa di una o dell’altra parte. Come non tutti i neri sono criminali, così non tutti gli agenti sono dei folli mal addestrati. Le persone dovrebbero trovare maggiore fiducia nelle forze dell’ordine, le quali dovrebbero essere più razionali e quindi meglio addestrate. Inoltre, pesa molto il fattore economico, l’America è la Patria del capitalismo, anche scolastico oltre che economico. I famosi quartieri periferici delle megalopoli non fanno che alimentare povertà, sul piano della ridistribuzione dei soldi gli USA non sono di certo i migliori.

Questo mio pensiero è ora pubblico perché credo sia ridicolo vedere giocatori di calcio (in questo caso) essere, letteralmente, costretti a parteciparvi. Quasi ad allontanare qualsiasi possibile critica o etichetta razzista. L’adesione a qualsiasi movimento deve essere volontaria e mai obbligata, nessuno deve sentirsi in difetto se non vuole aderirvi. La UEFA ha una propria campagna contro il razzismo, ogni squadra interna ed esterna alla competizione porta lo stemma con scritto Respect e moltissime società hanno le proprie campagne interne di sensibilizzazione. Non mi sento di giudicare o processare i ragazzi rimasti in piedi durante Italia v Galles. Allo stesso modo non giudico la nazionale ungherese che ha deciso di indicare la pezza Respect della UEFA piuttosto che aderire ad un movimento, spesso violento, oltre oceano. Non è inginocchiandosi che si non è razzisti, ma dimostrandolo nella quotidianità.