Come ben si sa, il DDL Zan è uno dei grandi argomenti del momento; fa strano doverlo dire visto che probabilmente il nostro è l’unico governo impegnato a discutere di questioni così marginali, in un momento di crisi sociale come quello che stiamo vivendo. Tuttavia, com’è stato spiegato in un altro articolo, se questa legge entrasse in vigore, non solo risulterebbe inutile ma anche ambigua e lesiva della libertà educativa, religiosa e di espressione.

Chi ha mosso queste obiezioni è stato deriso e censurato, nonostante vi siano numerose tesi giuridiche a sostegno, come quelle dell’autorevole giudice Mantovano, consigliere della Corte di Cassazione e nonostante gli spiacevoli episodi verificatisi nei paesi in cui sono in vigore leggi simili. A ulteriore conferma delle perplessità c’è una lettera formale che il Vaticano ha inviato all’ambasciata italiana, con la quale si chiede di modificare il DDL Zan, in quanto lesivo del diritto della Chiesa di diffondere liberamente la propria dottrina, ai sensi del concordato tra lo Stato Italiano e il Vaticano del 1984. Siamo ben felici di una Chiesa che si occupa espressamente dei propri fedeli e che,probabilmente, inizia a comprendere quanto possa essere deleterio difendere certe idee progressiste che minano le radici cristiane dell’Italia e dell’Europa. Non a caso, in base a certi dettami della sinistra, le scuole private cattoliche sarebbero comunque obbligate a celebrare la giornata contro l’omotransfobia e i sacerdoti e le organizzazioni cattoliche non sarebbero più liberi di educare i propri giovani al principio della famiglia naturale, diffondendo le proprie idee sulla sessualità.

Ci auguriamo che questa presa di posizione dissuada definitivamente il Parlamento italiano dall’adottare un provvedimento, figlio dell’estremismo LGBT. In ogni caso, la questione non finisce qui, visto che a questa dichiarazione del Vaticano tanti esponenti della sinistra progressista si sono ribellati in modo sguaiato, accusando la Destra di essere incoerente. Ognuna di queste affermazioni è falsa, cerchiamo di capire perché.

L’Italia è uno stato laico, quindi, la Chiesa non può interferire.

È proprio il Concordato che vien chiesto di rispettare a sancire che lo stato italiano è laico; assecondare le norme del trattato non vuol dire dipendere dagli alti prelati ma impegnarsi ad assolvere a dei doveri che l’Italia si è impegnata a rispettare proprio in nome della sua sovranità e del suo supremo interesse. Laico, fra le altre cose, non è sinonimo di ateo, ergo, attuare una norma che lede la libertà religiosa non soltanto vuol dire calpestare un accordo con un altro stato ma anche la Costituzione italiana che stabilisce che tutti hanno diritto di manifestare il proprio credo religioso. Questo articolo viene citato da taluni solo quando bisogna difendere l’Islam; si dimenticano che vale per tutte le religioni, non solo per quelle professate dalle minoranze.

Se il DDL Zan viola il concordato, allora questo va abolito;

Equivalente ad affermare che se una norma viola la Costituzione, non va abrogata ma va abolita la Costituzione. Fra le altre cose non rispettare il Concordato significa violare la Costituzione stessa che stabilisce all’articolo 7 che i rapporti tra la Repubblica Italiana e il Vaticano sono regolati dai Patti Lateranensi. Pleonastico dire che non si può abolire ma solo modificare, a condizione che vi sia l’accordo di entrambe le parti, com’è appunto accaduto durante il governo Craxi nel 1984.

I Patti Lateranensi sono fascisti

È vero, sono stati stipulati nel 1929 da Benito Mussolini. Peccato che le regole attualmente in vigore siano state scritte nel 1984 da un governo socialista, senza contare che ad inserire nella Costituzione la norma che lasciava intatti gli accordi presi nell’Italia fascista non furono i fascisti ma i padri costituenti, primo fra tutti Togliatti, che era comunista, quindi, neanche tacciabile di clericalismo. Quindi, o Tosa, Scanzi, Zan e simili sono più antifascisti di Togliatti( cosa che mi pare improbabile) o il ragionamento non regge.

La Destra rivendica sovranità nazionale dagli altri stati, quindi, dovrebbe schierarsi contro il Vaticano.

A parte il fatto che la Destra italiana era contraria al DDL Zan da molto prima che intervenisse il Vaticano, anche questo “ragionamento ” è assolutamente fuorviante. Sovranismo non vuol dire essere isolati da tutto e da tutti ma difendere il proprio interesse nazionale da ingerenze straniere dannose per esso:  una nazione straniera che chiede all’Italia di fare qualcosa non prevista da nessun accordo, che va a totale svantaggio dell’Italia, al punto da renderla quasi una colonia, com’è avvenuto in molte situazioni durante i governi di sinistra, non è come impegnarsi a non violare delle disposizioni concordate in totale autonomia dallo Stato. La sovranità dello Stato è minacciata quando vien meno l’essenza stessa dello Stato in nome del globalismo, non quando uno stato si impegna a svolgere le funzioni che rientrano nelle proprie prerogative; inoltre danneggiare il cattolicesimo è la cosa più antisovranista che ci possa essere, visto che significherebbe non rispettare la cultura, l’eredità morale e spirituale dell’Italia e la comunità cattolica che è parte integrante della nostra patria, che per essere veramente salvaguardata deve essere tutelata in tutte le sue forme e in tutti i suoi uomini.