Il primo frammento inedito, rubato dalla residenza di Céline nel 1944 e misteriosamente riemerso quasi sessant’anni dopo la sua morte, costituisce un’esplosione di narrazione che si colloca temporalmente in concomitanza con i fatti descritti nella prima parte del romanzo “Viaggio al termine della notte”. Sembra quasi che questo frammento sia stato espulso dal contesto originario e poi abbandonato in una forma ancora grezza e incandescente. Sin dall’istante in cui riprende conoscenza, ci troviamo a seguire le vicissitudini di Ferdinand, un giovane di vent’anni ferito a un braccio e con un serio danno all’orecchio a causa di un’esplosione. Lo vediamo mentre cerca disperatamente di raggiungere la retroguardia attraverso campi di battaglia disseminati di cadaveri, in una notte intrisa di presenze ostili che sembrano fantasmi, ma sono quanto di più reale possa esistere.

Successivamente, lo ritroviamo in un ospedale, circondato da pazienti e personaggi di dubbia moralità, affidato alle cure di un’infermiera sadica e vampirica. In questo contesto, fa amicizia con un malavitoso parigino di nome Bébert e con sua moglie Angèle, che lavora come prostituta sul fronte per guadagnare soldi per lui. Questo dà luogo a nuovi episodi, grotteschi, esilaranti e allo stesso tempo inquietanti, dove Céline esplora i territori della sessualità oltraggiosa e sregolata. Infine, c’è un inaspettato viaggio verso Londra, un luogo in cui recarsi per perdersi, come spesso è stato per il protagonista. Céline è stato un autore considerato da molti come da dimenticare, se si vuole vivere o anche solo leggere, poiché la sua scrittura è capace di rendere illeggibili gli altri scrittori.

“Mi sono beccato la guerra nella testa. Ce l’ho chiusa nella testa,” dice Ferdinand all’inizio di queste pagine, suggerendo che l’esperienza bellica, diventata un’esperienza acustica, sia solo la punta dell’iceberg di una guerra più estesa e devastante che si combatte all’interno della sua mente. Tuttavia, attraverso il suo delirio, il suo discorso ipnotico e inarrestabile, come il fischio del rimorchiatore sulla Senna nella notte, che chiudeva “Viaggio al termine della notte”, ci rendiamo conto che Céline è stato l’unico scrittore capace di dare una voce a questa guerra interiore. Dall’altra parte della barricata, nessun altro scrittore è riuscito a farlo.

Questo libro racconta gli orrori della guerra e della miseria umana e come questa influenzi la vita dei personaggi che vi entrano in contatto.

Il testo è pubblicato dalla casa editrice Adelphi, all’interno della collana Biblioteca Adhelphi al prezzo di 18,00 euro, il nostro consiglio è quindi di provvedere al più presto a recuperare questo libro e leggerlo.

Arturo Maiorca