Quante volte avrete sentito dire che la Spagna musulmana era un «paradiso multiculturale»? Penso molte, difatti questa è una visione delle cose usata e abusata da moltissimi storici, intellettuali e opinionisti televisivi quando in un dibattito o sull’immigrazione o sul terrorismo qualcuno, e si trova sempre una persona del genere, cita questo periodo storico a sproposito.

Vi vogliamo, quindi, parlare di un testo che va totalmente controcorrente rispetto a questo idea.

L’opera di Philippe Conrad, storico, autore di una magnifica Historie de la Reconquista, un testo da recuperare assolutamente, (lo si può trovare nella biblioteca di Lettere e Culture Moderne, sede di Geografia nella nostra università, secondo piano della facoltà di Lettere e Filosofia) e direttore dell’Institut Iliade, Al-Andalus. L’impostura del «paradiso multiculturale» pubblicato da Passaggio al Bosco, nel corso delle sue novanta pagine, suddivise in quattro capitoli, vuole evidenziare come la realtà, molto probabilmente, sia ben diversa.

Fondamentale prima di addentravi nella lettura del testo di Conrad è la prefazione di Adolfo Morganti, un piccolo breviario che offre i giusti strumenti per capire a fondo la questione della storia e della storiografia della Spagna musulmana.

L’autore si addentra nella storia spagnola dall’inizio dell’ottavo secolo, con l’arrivo degli arabi in Spagna, fino al quindicesimo secolo, con la caduta di Granada, ultimo regno musulmano nella penisola iberica. 

In questo arco di tempo buona parte della Spagna era sotto dominio straniero.

Proprio da questo elemento l’autore parte per evidenziare come la situazione degli autoctoni cristiani fosse più pesante di quanto raccontano i sostenitore della tesi della Spagna come luogo d’incontro, mentre fu più uno scontro che altro, con secoli di guerre quasi ininterrotte, ma soprattutto si incentra sulla condizione della dhimmitudine, la regola alla quale dovevano sottostare, nei paesi dell’Islam, tutti coloro i quali non erano musulmani, elemento che l’autore delinea in modo preciso e puntuale, come tutto il saggio d’altronde, senza scendere in banali concetti da tifoserie ideologiche.

L’altro elemento importante si trova nel terzo capitolo, che è la magistrale spiegazione della distruzione dei cristiani mozarabi, che qui non staremo a descrivere perché è meglio che la leggiate nel libro.

Per concludere, questo libro, se si è interessati all’argomento oppure per leggere qualcosa che tratta un argomento da un punto di vista contrario rispetto al solito, vi consigliamo di recuperarlo, visto anche l’estremamente abbordabile prezzo, perché merita e non rimarrete delusi.

Buona lettura!

Il libro si trova nel sito www.passaggioalbosco.it