Utilizzare il principio, assolutamente giusto e sacro, della libertà di informazione, per linciare gli avversari politici, soprattutto quelli dell’opposizione, è una tattica frequente negli ambienti di sinistra, i cui esponenti, però, sono solerti nella censura e nelle protezioni castali, quando sono coinvolti in scandali di vario genere, cosa che capita frequentemente.

A distanza di due giorni dalle elezioni amministrative, è stato mandato in onda un video dalla durata di 10 minuti circa, realizzato dal giornale fanpage, nel quale, tra i tanti soggetti coinvolti, ci sono alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza in primis, in quanto parlamentare europeo e dirigente del partito. A prescindere dagli errori commessi e dalle leggerezze, bisogna discutere di come sono state acquisite certe informazioni, del momento in cui sono state divulgate e come e di cosa è seguito alla diffusione del materiale.

Un giornalista viene mandato, più o meno tre anni fa, come infiltrato, in alcuni ambienti. In questi tre anni registra un filmato di cento ore, non noto, se non per pochi frammenti, figli ovviamente di un taglio e di una selezione ad hoc. E, qui, già si intravedono due anomalie. Il giornalismo d’inchiesta ha generalmente lo scopo di scoprire i reati e gli illeciti di varia natura per fornire alla magistratura strumenti su cui indagare. Da quello che è stato possibile vedere fino ad ora, non esiste nulla del genere. A parte qualche parola e qualche accenno, pare non persistano elementi probatori concreti. È vero che la magistratura ha aperto le indagini, ma ciò dipende dal sistema giudiziario Italiano che impone di investigare ogni volta che emerga anche una minima notizia. Stando così le cose, però, è altamente probabile, anzi quasi certo, che non si giungerà nemmeno ad un rinvio a giudizio e tutto si concluderà con l’archiviazione delle accuse. La seconda anomalia invece riguarda la tempistica. Se il giornalista si è infiltrato per tre anni, come mai esce allo scoperto soltanto adesso? Sicuramente l’inchiesta non è terminata pochi giorni prima della messa in onda del filmato, quindi, l’averla sponsorizzata a ridosso delle elezioni e soltanto il giorno precedente al silenzio elettorale, che tutte le forze politiche sono tenute a rispettare, non può essere una coincidenza. Tra l’altro, visto il comportamento tenuto, se, davvero, fosse seguito il fatto alla presunta richiesta di finanziamenti in nero, perché non mostrarlo? In ogni caso, se un giornalista ama informare i cittadini, li informa sempre. Programmare la bomba da far esplodere, invece, è tipico della stampa militante che viola la par condicio e influenza in modo inopportuno gli elettori. Da non sottovalutare nemmeno su cosa hanno deciso di concentrarsi i detrattori di fanpage e la sinistra nel suo complesso, ovvero, non su un’azione che potrebbe essere penalmente rilevante e opaca ma su elementi di folclore che, per quanto inopportuni, immagino interessino meno il popolo italiano. Ciò è avvenuto perché molto probabilmente, se potessimo vedere il girato interamente, scopriremmo che la faccenda dei finanziamenti occulti è una colossale bufala, che prova anche la vera e propria istigazione a delinquere compiuta dal giornalista infiltrato, ritenuta assolutamente non degna dello stato di diritto dall’Unione delle Camere penali. D’altra parte, ammesso che le leggerezze di Carlo Fidanza siano realmente come sono state rappresentate, sarebbe interessante sapere dai soliti ipocriti moralisti chi sorvegliato per tre anni non incappa in un atteggiamento eticamente imperfetto. Per esempio, il deputato di Sinistra italiana che ha dichiarato pubblicamente, in relazione all’eccidio delle Foibe, che è stato giusto uccidere migliaia di fascisti, ovvero aver compiuto stragi e carneficine, chissà cosa è capace di dire in privato, senza sapere di essere ripreso! L’agguato mediatico non si conclude qui, comunque.

La sera in cui fanpage pubblica sui propri canali questa presunta inchiesta la trasmissione Piazza Pulita la manda in onda in prima serata e senza nessuna forma di contraddittorio. I cosiddetti intellettuali di sinistra la mattina seguente pubblicano post a riguardo e tutto diventa un coro di insulti e di insinuazioni a senso unico. Il Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni di Fidanza dal parlamento europeo senza alcun elemento concreto, dimenticandosi di aver permesso a Virginia Raggi di fare il sindaco di Roma quando era stata raggiunta da indagini non di poco conto. La settimana successiva, il segretario del Partito Democratico Enrico Letta cerca di terrorizzare i cittadini romani, paventando pericoli inesistenti nell’ipotesi in cui al ballottaggio venga eletto Enrico Michetti sindaco, dimenticandosi che il Partito Democratico ha goduto dell’appoggio incondizionato nella campagna elettorale di gruppi di estrema sinistra che occupano sedi abusive, nelle quali Gualtieri è stato accolto. Due trasmissioni televisive, Carta Bianca di Bianca Berlinguer e di Martedì di Floris, predispongono il linciaggio mediatico di Fratelli d’Italia, invitando ciascuna un deputato del partito, circondato da soli giornalisti di sinistra, che si riservano il compito non di fare domande ma di interrompere ed evitare argomenti scomodi. La Berlinguer lo ha ammesso nel momento in cui ha ripreso Luca Telese, perché, secondo lei, troppo accondiscendente con l’onorevole Donzelli. Mai un giornalista degno di questo nome dovrebbe esprimersi in questi termini con un suo collega libero e indipendente nel formulare giudizi, in questo caso meno faziosi e mistificatori di quelli propinati dalla trasmissione, per mezzo della sua conduttrice e di un giornalista come Andrea Scanzi, ospite fisso, pagato dai contribuenti per fare propaganda.

Tutte queste tattiche non sono fini a se stesse ma consistono in un vero e proprio ricatto politico. Ricatto nel senso letterale del termine. Volendo, però, si potrebbe ricorrere ad un vocabolo ancora più duro, ovvero, estorsione. In Italia, come è noto, purtroppo, vari territori risentono fortemente della presenza del crimine organizzato. Molti commercianti godono di considerevoli profitti per merito del loro successo e delle loro capacità; proprio mentre sono sulla cresta dell’onda e raccolgono i frutti della propria fatica, iniziano a subire danni al proprio locale, alla propria abitazione, alla propria macchina e così via. Se non recepiscono il messaggio, le azioni ai loro danni si intensificano in un crescendo continuo, finché non si presentano alla loro porta dei signori che garantiscono protezione e tranquillità, in cambio di un versamento di denaro mensile, ovvero il pizzo. Se le vittime cedono, chi ha vinto? La moderazione e il compromesso? Assolutamente no! Ha vinto il crimine organizzato, che, da quel momento in poi, sa di poter avanzare qualsivoglia richiesta oscena. Mutatis mutandis, se si trasferisce tale modus operandi ad un certo tipo di stampa e di politica, ci si accorge che quasi nulla è diverso. Un partito inviso al Sistema lavora duramente per ricostruire la Destra italiana, raccogliendo un numero di voti esiguo per vario tempo, che cresce costantemente. Poi, finalmente, si arriva a conquistare un ampio consenso. A quel punto si intensificano le calunnie, gli attacchi mediatici e le insinuazioni. Ogni settimana che passa, un sondaggista segna un punto in più di percentuale in termini di voti e gradimento e un giornalista scrive una calunnia, istigando i sostenitori dei partiti di sinistra a insultare, aggredire fisicamente e a minacciare. Ogni tentativo cade nel vuoto, perciò, il mainstream decide di rincarare la dose, arrivando al prodotto osceno che abbiamo illustrato in questo articolo, nato da un moto propagandistico sinistro, cresciuto costantemente- guarda un po’- negli ultimi due anni.

Il fine degli esponenti di questa nuova forma di regime non è, però, arricchirsi, ma distruggere la Destra italiana e la sua leader. La Destra, se si sottomette ai propri avversari soddisfacendo tutte le richieste, fino ad arrivare alla negazione totale dei propri valori di riferimento, dapprima diventa perdente e poi scompare. Ecco perché bisogna avere il coraggio di non assecondare alcun tema imposto dal nemico, il quale, in passato, è riuscito a gettare definitivamente un leader nel dimenticatoio, di cui non facciamo il nome. Per convincere lui a fare ciò che non andava fatto, lui che voleva essere la primadonna, megalomane e bramoso di gloria, bastavano lusinghe, approvazioni ipocrite, patentini di un antifascismo patetico e caricaturale. Con l’attuale, invece, nulla di queste cose sortisce l’effetto desiderato e, allora, la via da percorrere non può non essere quella della sopraffazione e della violenza morale e psicologica.

Questo sia un campanello di allarme e uno strumento utile a non farsi abbattere per tutti coloro che militano nella Destra e ne portano i valori nei vari settori della società. Se si cede, non ha vinto la moderazione, come vorrebbero far credere gli stessi estorsori, ma il ricatto di tipo mafioso, e qualsiasi speranza di mutare radicalmente l’Italia in melius, liberandola dalle logiche di spartizione del potere che l’hanno rovinata, sarà definitivamente sepolta. Vale per tutti, anche se pare tocchi solo alla classe dirigente di Fratelli d’Italia. La politica è tale per merito del lavoro dei militanti del mondo giovanile, di coloro che operano nell’università, di chi sta nei comuni, nelle regioni e in Parlamento. Cambiare il futuro dipende da tutti noi che non possiamo esimerci dal muoverci all’unisono nell’interesse dei nostri valori, delle nostre idee e dell’Italia e dell’Europa che vogliamo costruire.