Il tema di quali debbano essere gli stati alleati dell’ Italia e quale sia il miglior modello di  Europa è molto discusso ma, come avviene in tante altre circostanze, il pensiero unico impone di non approfondire e, di volta in volta, ricorre ad etichette atte a semplificare la realtà. Comprendere al meglio gli equilibri geopolitici odierni è un compito assai arduo e analizzarlo nel dettaglio richiede molto tempo, ci sono degli elementi fondamentali in grado di schematizzare la questione, dai quali è possibile incominciare per approfondire il tutto: il modello economico dell’ Occidente, i patti sovranazionali cui è vincolata l’ Italia e i principali soggetti politici del nostro tempo. Com’è noto, in tutto il mondo sviluppato vige il Capitalismo, il cui massimo riferimento sono gli Stati Uniti d’ America. Non si tratta di un modello impeccabile; è probabilmente difficile trovare un sistema completamente alternativo ma sarebbe opportuno, e il tempo che passa lo dimostra, che ad esso si ponga un freno.

La libertà di impresa e di iniziativa è un cardine della nostra storia e della nostra cultura ed è giusto che esista. Quando, però, la libertà di mercato prende eccessivamente potere e riesce a condizionare drasticamente il benessere dei popoli, basti pensare all’ ingente sfruttamento di risorse, alla costante e umiliante condizione di lavoro cui sono sottoposti i dipendenti dei grandi colossi come i Fast Food e Amazon e alla perdita dei valori spirituali, bisogna porre dei limiti.

Tutto ruota intorno al guadagno e alla moltiplicazione della ricchezza al punto tale che la vita umana ha un senso, sulla scia di certe nuove parabole, soltanto se è finalizzata al consumo. L’ uomo può appagare qualsiasi desiderio e capriccio, l’ importante è che non si ponga delle domande. A certi dettami l’ Italia si può opporre se si allea con quelle nazioni che in Europa difendono prerogative che , fino a qualche decennio fa, sarebbero state scontate.

Mi riferisco a paesi come l’ Ungheria e la Polonia, in cui abitano dei popoli coraggiosi che combatterono fieramente contro l’ occupazione dell’ URSS e che, oggi, fieramente hanno il coraggio e l’ audacia di andare controcorrente. Il primo ministro ungherese, Orban, ad esempio, ha posto come principali fini della propria attività politica la valorizzazione della famiglia naturale, rendendo illegale una pratica aberrante e nichilista come l’ utero in affitto, la tutela della piccola e media impresa, la difesa delle radici cristiane e classiche dell’ Europa e dei confini della propria terra dall’ immigrazione di massa. I burocrati dell’ UE hanno provato a ostacolarlo in qualsiasi modo possibile, la stampa nostrana lo ha descritto come un pericoloso dittatore sovversivo, solamente perché incarna i valori di una vera Destra e risulta una spina nel fianco per tutti i centri di potere.

Quanti in Italia sono alleati dell’ Ungheria e della Polonia vengono definiti antieuropeisti e antiatlantisti. L’ Italia è nell’ Unione Europea e nel Patto Atlantico ma la questione attiene a come essa debba farne parte. Si vuole un’ UE alleata degli USA, come aveva immaginato Trump, oppure succube degli Stati Uniti e di alcune scellerate guerre come quella in Libia del 2011, fortemente auspicata dal pacifista Obama?

Gli strenui sostenitori dell’ atlantismo devono riflettere, se lo faranno, scopriranno che lo status quo rischia di compromettere proprio gli USA, oltre agli stati europei, e l’ economia e la politica dell’ Occidente nel complesso, vista la presenza della potenza economica della Cina che ha unito al Capitalismo più selvaggio l’ ideologia comunista. Parliamo di una vera e propria superpotenza che esporta i propri prodotti in tutto il mondo, governata da un regime sanguinario e cruento, responsabile di immani tragedie e della persecuzione sistematica di minoranze etniche e religiose.

La pandemia che stiamo vivendo ha piegato l’ Italia e l’ Europa, anche se partita dalla Cina, la cui economia -il che può sembrare paradossale – è quella cresciuta maggiormente, al punto che numerose attività economiche sono state definitivamente acquistate dai cinesi. Con leggi che non tutelano i lavoratori, materiali di bassa qualità, ottima tenuta economica e la non adesione alle norme ambientali la Repubblica della Cina ha potuto sfruttare il modello del Capitalismo ai massimi livelli.

Finché la parabola sarà questa, difficilmente per l’ Italia il futuro sarà roseo. Per evitare l’ egemonia di nuove forme di Comunismo e la distruzione della nostra civiltà, in favore di altre, la sola soluzione è mutare totalmente e radicalmente paradigma. Europa dei popoli e non delle banche. Economia fondata sulla libertà di impresa ma non sullo strapotere di certi gruppi e non sul nuovo modello di lavoro, basato sullo sfruttamento intensivo. Umanità e non tecnicismo e durature alleanze con i popoli che nella libertà e nel rispetto di prerogative intramontabili, combattono contro le nuove forme subdole di regime.

Il culmine deve essere la vittoria delle Destre identitarie in tutte le nazioni europee. I patrioti devono governare l’ Italia ma per poter mutare in toto è necessario che quanto accade in Ungheria e in Polonia sia il motore di tutti gli altri stati europei.

Come Azione Universitaria continueremo la trattazione di queste problematiche che ci sembrano di primaria importanza, soprattutto per i giovani, ai quali appartiene il domani. Devono essere consapevoli di dinamiche così complesse e ci auguriamo che questo e tanti altri articoli diventino un modo per ricercare e approfondire determinate questioni. Continua rivoluzione contro chi indottrina, riportando dati falsi.