È da diverso tempo al centro del dibattito politico attuale, in un’Italia divisa tra favorevoli e contrari: stiamo parlando della TAV. Il completamento dell’Alta Velocità, in programma già da diverso tempo, sarebbe in bilico a causa di un’analisi costi-benefici voluta dal Movimento 5 Stelle la quale però, più che una perizia tecnica, ha l’aspetto di una contestazione politica veicolata dal partito di governo.

Il ministro delle infrastrutture Toninelli non ha potuto esimersi nuovamente da una figura barbina: definisce la TAV come un “Buco” da Torino a Lione e non comprende l’immenso valore di quest’opera per il futuro della Nazione.

In un’epoca di cambiamenti, dove i mercati si stanno spostando sempre più verso oriente e data la crescita costante della domanda, un sistema funzionale che faciliti e permetta l’incremento delle esportazioni è assolutamente necessario alla sopravvivenza del mercato interno.

Il tratto della TAV non è uno spreco di soldi come qualcuno ha affermato, bensì un’opera che si inserisce all’interno di un contesto ferroviario europeo volto a costituire una rete che allegerisca il carico dei tir che affollano le nostre strade.

La TAV quindi è sviluppo, crescita e futuro per l’Italia.