Margaret Thatcher fu la prima donna a regnare e governare l’Inghilterra dopo Elisabetta l. Essa ricoprì la carica di Primo Ministro del Regno Unito dal 4 maggio 1979 al 28 novembre 1990. Oltre ad essere la prima donna ad aver ricoperto tale incarico, la Thatcher fu la leader del partito conservatore britannico dal 1975 al 1990.  La sua perseveranza l’ha portata ad ottenere numerose qualifiche; tra le più spiccanti ricordiamo la nomina a presidente di un associazione studentesca, poi si laureò prima in chimica a Oxford e poi successivamente in legge divenendo avvocato fiscalista. Nel 1974, dopo la sconfitta dei conservatori alle elezioni, fu per lei provvidenziale candidarsi contro il segretario in carica Edward Health. Negli anni successivi, tale candidatura le ha permesso di portare  a buon fine le molteplici lotte in campo economico. La situazione economica in cui versava il Regno unito nel 1979 non era delle migliori: il tasso inflazionistico raggiungeva livelli mai toccati prima d’ora e la Thatcher lamentava anche l’enorme spesa pubblica che non faceva altro che aumentare il debito pubblico. La Thatcher fu considerata filo-monetarista per via delle specifiche politiche economiche attuate. Le politiche monetariste sono maggiormente attuate dai governi di destra / centro destra. 

Niall Ferguson, storico ed economista scozzese ha descritto al “foglio” il disastroso declino dell’Inghilterra nel corso degli anni 70’: “ Non funzionava niente. I treni erano in ritardo, le cabine telefoniche erano sempre rotte (…), e l’inflazione era più alta che durante le due guerre. Ma peggio di tutto erano gli scioperi(…)”. Tra la metà degli anni settanta, il prodotto interno lordo italiano era cresciuto, grazie al miracolo economico, di dieci volte, il tedesco e il francese di tre, mentre quello inglese non era nemmeno raddoppiato. Insomma, l’ex paese di Winston Churchill non solo non era più il primo tra le potenze economiche internazionali , ma neanche più tra quelle europee. Per restituire uno spiccante panorama internazionale, Margaret s’impegnò nell’ aumentare il tasso d’interesse e l’aumento di un solo punto percentuale dell’IVA, preferendo quindi una tassazione indiretta invece che diretta. Ma ci vollero almeno due anni per vedere i progressi delle sue azioni in campo economico. Difatti nel 1982 i tassi d’interesse scesero in termini percentuali e l’inflazione tornò a livelli accettabili. Ma la prima riforma economica fu nel 1980, denominata “ Housing act”. Essa concedette il diritto ai coinquilini che possedessero case dello stato di comprare l’abitazione dove attualmente vivevano attraverso agevolazioni fiscali con l’obiettivo di aumentare le vendite di questi immobili. 

In Gran Bretagna il potere dei sindacati era enorme e quasi inamovibile. Nel suo secondo mandato (1984-1987), Thatcher varò una legge che dichiarava illegali tutti gli scioperi non approvati dalla maggioranza dei lavoratori, insomma una vera bomba. Dopo tale legge seguirono uno sciopero generale durato 51 settimane per poi finire in scontri che provocarono: 2 morti, 712 licenziamenti e migliaia di processi giudiziari. La questione si concluse con la riduzione degli iscritti ai sindacati da 13 a 8 milioni, quasi una vittoria personale dell’ex Primo Ministro. Nel Giugno del 1984, al congresso per i bilanci di finanziamento europeo Margaret revisionò un accordo che prevedeva il ritorno di cospicui finanziamenti che il Regno unito aveva fatto in precedenza, legati dalla loro partecipazione al settore primario europeo. Ciò permise il rientro di ingenti quantità di denaro nelle casse dello Stato inglese. In seguito, Thatcher avviò un vasto programma di privatizzazioni che permisero di fruttare all’erario britannico quasi 1 miliardi di sterline, circa 21 ai nostri valori attuali.

Furono privatizzate l’industria di acciaieria British Steel, la British Telecom e la compagnia aerea British Airways. Nell’arco di un decennio l’aliquota marginale sui redditi più elevati scese dall’80 al 40% ,quella sui redditi minori dal 33 al 25% e la spesa pubblica si ridusse dal 47 al 39%. Lei stessa commentò il bilancio “ tirando indietro il governo abbiamo lasciato spazio al settore privato e il settore privato ha generato più crescita, il che a sua volta ha permesso solide finanze e tasse basse”. Nel 1992 la sterlina sarebbe uscita dal Sistema monetario europeo insieme alla lira, ma già nel 1989- decimo anno di governo Thatcher e anno in cui cadde il Muro di Berlino- agganciare la moneta britannica al marco tedesco portò inflazione e alti tassi d’interesse. Questi sono i principali obiettivi portati a termine da Margaret Thatcher in campo economico, tralasciandone alcuni e non citando altri interventi che hanno riportato la normalità sul tessuto sociale del paese. La sua ambizione l’ha portata lontano…talmente lontano che scomodò l’Unione Sovietica.  Non ha mai nascosto la sua durezza e avversione nelle relazioni internazionali con l’URSS, tant’è che un giornale russo fu il primo a procurargli il nomignolo di “Lady di Ferro”.  Non sono mai stati casuali i ripetuti attentati alla vita della Lady di Ferro e sventati sempre per fortuna. Solamente nel 2011 si verrà a sapere che,  dopo la scoperta di documenti riservati 30 anni prima, il KGB volle inviare un commando in Inghilterra per eliminarla. La Lady dava troppo fastidio ai russi non solo per essere alleata degli Stati Uniti in un  clima mai bollente come quello della Guerra Fredda e Primo Ministro di una potenza nucleare ostile all’URSS, ma anche perché grazie alla Thatcher il paese britannico poté di nuovo affermarsi tra le prime potenze economiche europee, se non internazionali.

Nonni Andrea