La Seconda guerra mondiale è forse l’argomento storico sul quale si sono scritti e spesi milioni di parole e ancora se ne parla, basta accendere il televisore e si incappa sempre su un programma in cui si discute o racconta di Hitler, Mussolini o la guerra in generale.

In questo mare magnum di informazioni, non tutte attendibili, si colloca un libro di un grande intellettuale e studioso, Adriano Romualdi, figlio di Pino Romualdi uno dei fondatori e poi presidente del Movimento Sociale Italiano, studioso, ricercatore e assistente di storia contemporanea a Torino, filosofo e allievo di Evola del quale scrisse una biografia, venne a mancare  il 12 agosto del 1973 in un tragico incidente stradale, che ha privato la destra italiana di un grande pensatore.

Il libro che andremo a presentare oggi è Le ultime ore dell’Europa, edito da Settimo Sigillo edizioni.

Il volume si presenta piccolo e compatto, non supera le duecento pagine, ha una presentazione di Alberto Lombardo, che spiega le motivazioni della pubblicazione del libro, seguita dalla prefazione ad opera di Pino Romualdi, padre dell’autore, racconta la genesi del lavoro del figlio, riassume in poche pagine il contenuto e ricorda il valore intellettuale dell’autore.

Il libro si incentra sugli ultimi anni della guerra, dal 1943 al 1945, in modo particolare sui fronti occidentale e orientale, nei quali si svolgono le più importanti operazioni belliche, dallo sbarco in Normandia, che viene analizzato nei dettagli nel primo capitolo, fino all’assedio di Berlino, passando per la battaglie di Stalingrado e Kursk.

La narrazione pregna di avvenimenti e date non è da questi due elementi resa meno scorrevole e piacevole, in quanto a questi si alternano considerazioni politiche e filosofiche che portano il lettore a riflettere profondamente sul significato profondo delle azioni dei vari attori coinvolti nella guerra.

Le pagine più toccanti del libro, però, sono quelle finali, che raccontano l’assedio e la presa di Berlino, narrate in modo preciso e sopratutto con un ritmo di scrittura incalzante che trasporta il lettore nella capitale tedesca cinta d’assedio da “anello di fuoco” come se fosse un’esperienza vissuta in prima persona.

In conclusione, questo libro merita di essere letto per vari motivi, primo tra tutti per l’elevata caratura intellettuale dell’autore e poi per la qualità e accuratezza storica con i quali è trattato l’argomento.

Per chi volesse leggere il libro, questi si può trovare nel sito dell’editore www.libreriaeuropa.it

Buona lettura!