Negli scorsi giorni il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo viaggio in Europa ha riservato
solo a Gran Bretagna, Francia e Germania la possibilità di condurre incontri bilaterali. L’8 febbraio, il giorno prima della riunione sull’emergenza migranti e della visita del capo di stato ucraino al parlamento europeo, il presidente della repubblica francese ha ospitato al Palazzo dell’Eliseo un incontro trilaterale a cui lo stesso Macron, il presidente Zelensky e il cancelliere Scholz hanno preso parte. In risposta il presidente del consiglio italiano Giorgia Meloni, non ha puntato il dito su Kiev, ha accusato Parigi di indebolire la compattezza europea attraverso il suo invito con le seguenti dichiarazioni: “Se fossi stata invitata avrei consigliato di non fare quella riunione. Perché sull’Ucraina
serve compattezza”. Successivamente è arrivato il commento di Macron:” Ho voluto ricevere il presidente Zelensky con il cancelliere Scholz, penso che eravamo nel nostro ruolo.
La Germania e la Francia, come sapete, hanno un ruolo particolare da otto anni su questa questione perché abbiamo anche condotto insieme questo processo”. Nella giornata di giovedì 9 febbraio il capo di stato ucraino ha incontrato anche gli altri capi del governo riservando a loro un colloquio di circa 30 minuti, vista l’agenda fitta di eventi. Nella notte tra giovedì 9 febbraio e venerdì 10 febbraio il consiglio dell’UE, in un clima di tensione, ha visto la proposta della presidente Ursula Von Der Leyen di rafforzare i confini dell’Unione in maniera unitaria e condivisa come proposto dal presidente italiano. “Il Consiglio europeo ha chiaramente riconosciuto che la migrazione è una sfida europea e richiede una sfida europea” ha dichiarato la Von Der Leyen, prima di entrare nello specifico:” Siamo molto chiari sulla gestione delle frontiere. Una barriera non basta. Servono telecamere, strade lungo le barriere per pattugliarle, torrette di sorveglianza, veicoli. Lo scopo è avere un confine funzionante, è mostrare che abbiamo procedure funzionanti al confine.” Una decisione che però non è piaciuta al capo del governo spagnolo, Pedro Sanchez (segretario del partito socialista operaio di Spagna) secondo il cui” Il fenomeno migratorio, il traffico di esseri umani e le migrazioni irregolari non si risolvono con barriere o muri più alti” bensì con il” rafforzamento della cooperazione e la collaborazione con i Paesi di transito e di origine”. Diversa invece la posizione della Germania, esplicata dal cancelliere federale Olaf Scholz:” Non siamo d’accordo su tutto, ma c’è l’orientamento generale a trovare soluzioni pragmatiche”.
Entusiasmo e soddisfazione espressa invece dal nostro presidente del consiglio, che in seguito del meeting dei 27, ha rilasciato la seguente dichiarazione:” Sono molto soddisfatta sul tema dei migranti. Ieri si è stabilito un principio, si cambia approccio, che è molto diverso da quello degli ultimi anni. L’approccio messo nero su bianco parte da una frase che mai si era riusciti a mettere, ossia ‘l’immigrazione è un problema Ue e ha bisogno di una risposta Ue”. Alla conclusione del consiglio UE anche il presidente francese Emmanuel Macron ha rilasciato una dichiarazione: “Non ho avuto un incontro bilaterale con Meloni, ci siamo incrociati. Sono contento che abbiamo fatto insieme una cosa importante per l’Ucraina. Io sono sempre rispettoso delle persone e delle loro scelte. È una questione di principio”. Il riferimento è stato probabilmente alle parole stizzite pronunciate da Giorgia Meloni, il giorno precedente, e alla sua decisione, in risposta, di condurre dei bilaterali con il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, e il ceco Petr Fiala, due esponenti di quel fronte di destra in seno all’Ue.
La modifica al testo finale sui migranti che a seguito della riunione dell’istituzione guidata da Charles Michel recita in questo modo: ”Il Consiglio europeo riconosce la specificità delle frontiere marittime, inclusa la salvaguardia delle vite umane, e sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione sulle attività di ricerca e salvataggio e in questo contesto prende nota del rilancio del gruppo di contatto sull’azione di Search & Rescue. Il Consiglio europeo invita la Commissione europea a finanziare misure da parte degli Stati membri che contribuiscano direttamente al controllo delle frontiere esterne dell’Ue, come i progetti pilota di gestione delle frontiere, e al rafforzamento del controllo delle frontiere nei Paesi chiave sulle vie di transito verso l’Unione europea”. Il risultato ottenuto, dopo una lunga giornata a cui sono seguite diverse tensioni causate proprio della visita di Zelensky, si può collocare tra i primi risultati che il governo Meloni raggiuge al livello europeo, rimarcando fortemente nella giornata di venerdì che:” Non c’è un’Europa di serie A e serie B. Chi pensa che sia un club dove c’è chi conta di più e chi conta di meno, chi dice che c’è una prima e una terza classe si ricordi del Titanic. Perché quando la nave affonda non importa quanto hai pagato il biglietto”.
Aljosha Bromuro