Quasi tutti avremo sentito parlare della recente crisi che il sistema bancario americano sta attraversando in questo momento. In questo articolo andremo ad analizzare insieme: chi sono i soggetti in causa , l’origine di tale crisi, le ripercussioni attuali e quelle future. Nello Stato Californiano, precisamente a Santa Clara, presiedeva recentemente la sede della Silicon Valley Bank, una banca commerciale nata nel 1983 e filiale di un holding bancaria, SVB Financial Group . Intorno agli anni 2000, la SVB cominciò ad aprire filiali in tutto il mondo, come in India (2004), a Pechino (2005) e successivamente nel Regno Unito (2006). Prima di illustrare l’origine di tale crisi , ritengo opportuno delineare brevemente il concetto di sistema finanziario e le attività che le banche esercitano. Il ruolo del sistema finanziario è quello di creare ricchezza finanziaria e cioè un punto d’incontro tra un soggetto in surplus e un soggetto in decifit; di solito i soggetti in surplus sono le famiglie, che investono i loro risparmi, e i soggetti in decifit sono le imprese, che richiedono prestiti; Le banche fungono quindi da intermediari finanziari tra questi due soggetti per agevolare la mobilità di capitali e crediti. Tale sistema permette di trasferire disponibilità finanziarie. Gli strumenti di cui si serve la finanza possono essere a titolo di credito e a titolo di capitale. La banca, secondo l’articolo 10 del testo unico bancario, ha carattere d’impresa. Essa svolge molteplici attività e mi limiterò a citarne qualcuna: raccolta di depositi con obblighi di restituzione, operazioni di prestito( credito al consumo, mutuo bancario, factoring, cessioni di credito pro-soluto e pro-solvendo), rilascio di garanzie e consulenze alle imprese.
Le banche ordinarie intrattengono dei rapporti di dipendenza con le banche centrali , per esempio il rapporto di una semplice banca italiana con la Banca Centrale Europea (BCE). Le banche ordinarie ,quando sono in carenza di liquidità, possono richiedere un prestito di una certa quantità di moneta alla banca centrale e questa rilascerà tale prestito con il pagamento degli interessi alla scadenza di restituzione. Se i tassi d’interesse ,applicati sui prestiti che la BC effettua nei confronti della banca ordinaria, sono alti quest’ultima dovrà aumentare a sua volta i tassi d’interesse sui finanziamenti (elencati sopra) che concede a clienti come famiglie e imprese per permettersi di restituire il prestito concesso dalla BC a tassi d’interessi elevati. Questo è stato il principale motivo per il quale la SVB ha fallito. I primi di Marzo 2023 la Bc americana aumentò i tassi d’interesse sui prestiti richiesti da SVB. Il 9 marzo ’23, le azioni della Silicon Valley Bank Financial sono scese oltre il 62% dopo che la società ha proposto la vendita di azioni per sostenere il proprio bilancio in perdita di circa 1,8 miliardi di dollari sulla vendita dei titoli del Tesoro. Tale notizia ha provocato la famosa “corsa agli sportelli “ tra tutte quelle società che hanno i loro soldi depositati nella SVB. Le azioni SVB sono crollate ancora del 66% circa e perciò il 10 Marzo la banca è stata chiusa per insolvenza e mancanza di liquidità. I primi effetti collaterali si sono intravisti subito nel calo degli investimenti in Start up e accorciamenti sulla restituzione di crediti.
Fdic ( l’ente che assicura i depositi) e Federal Reserve hanno mobilitato un cordone di sicurezza, il più vasto dalla crisi finanziaria del 2008, nella speranza di proteggere i depositi di SVB e Signature , ben oltre i 250.000 dollari previsti per legge. La Fed ha dato vita ad un piano d’emergenza che offre prestiti fino a un anno alle banche per difendere la loro liquidità e i conti correnti dei clienti. Le condizioni di salute delle banche italiane sembrano stabili e poco influenzate da tale crack. Questo perché ci troviamo dinnanzi a due situazioni diverse: La SVB operava con il mondo del fintech, che è un segmento particolare dominato da Venture capital e private equity, che in Europa hanno spazi molto limitati. Tra l’altro, in USA nel periodo Trump, sono state in larga parte ridimensionate le attività di sorveglianza prudenziale introdotte nel 2008 lasciando scoperto il fenomeno di “Bank run”. La situazione delle banche italiane è ben diversa, sono giudicate solide, resilienti e ben capitalizzate .
Tali rassicurazioni sono dovute a un severo e prudente operato dell’Autorità di vigilanza impartito dall’UE. Concludo con il dire ch e le banche sono organismi complessi che si basano su molteplici equilibri. La BCE e la Banca d’Italia fanno bene a stimolare il mondo bancario europeo a ogni lungimiranza per prevenire rischi. Rischi che possono essere prevedibili come non prevedibili: con la globalizzazione,, l’apertura dei mercati con le immediate tecnologie, anche le crisi lontane possono avere ripercussioni. Il crollo della SVB è stato il più grande dopo la crisi finanziaria del 2008.
Andrea Nonni