Il nostro bel paese avrà anche tanti difetti, ma se c’è una cosa in cui nessuno ci può battere, questa è la cucina. Infatti nel “Best cuisines in the world”, l’Italia si è qualificata al primo posto. Questa è una grande notizia per l’economia italiana, che vede nel Made in Italy una delle sue più grandi forze. Il 2022 è stato un anno da incorniciare a tutto tondo per le esportazioni italiane, le quali, riprendendo il trend di crescita che la pandemia aveva bruscamente interrotto, hanno sfondato il tetto dei €600 miliardi.
Se ci focalizziamo solo sull’export agro-alimentare, il nostro paese ha raggiunto nel 2022 la cifra record di €60 miliardi, in crescita rispetto ai €52 miliardi raggiunto nel 2021. Crescita che da una parte è dovuta all’aumento dei prezzi, ma dall’altra anche agli effetti positivi dovuti agli investimenti del PNRR. Il piano ha infatti messo a disposizione €6,8 miliardi per la sostenibilità e la digitalizzazione, oltre che per modernizzare i trasporti e quindi rendere più efficienti le esportazioni.
Chi compra il nostro cibo?
Tra i clienti più fidati troviamo:
Stati Uniti: +20% nel 2022
Francia: +17% nel 2022
Germania: +13% nel 2022 In netto calo sono invece le esportazioni agro-alimentari verso:
Cina: -20% Russia: -5%
I prodotti alimentari che esportiamo di più sono: vino, pasta, frutta e verdure fresche e formaggi.
Gestire il cambiamento climatico sarà fondamentale anche per questo indotto, che rappresenta ad
oggi un punto di riferimento per il nostro paese da cui dipendono milioni di posti di lavoro e migliaia
di aziende.
Purtroppo c’è un però…
Oltre due prodotti agroalimentari italiani su tre sono falsi, senza alcun legame produttivo ed occupazionale con il nostro paese. La Coldiretti e Filiera Italia hanno dichiarato che il valore del falso Made in Italy agro alimentare nel mondo sale da 100 a 120 miliardi.
Un business enorme che danneggia le nostre imprese, dato che i nostri prodotti sono quelli più clonati nel mondo. Dai prosciutti all’olio di oliva, dai formaggi ai vini, dai salumi agli ortofrutticoli. Addirittura in alcuni casi, la produzione tarocca ha superato la produzione originale. Per esempio nel 2021 la produzione di formaggi italiani negli Stati Uniti ha battuto ogni record in quanto sono stati prodotti oltre 2,6 miliardi di chili, tanto da aver superato anche la produzione di formaggi americani come il Cheddar, Colby, Monterrey e Jack che è risultata nello stesso anno pari a 2,5
milioni di chili.
È giusto che si promuovano delle iniziative nel nostro paese per combattere questa battaglia, ma da sole non bastano, come ha affermato la Cia (confederazione italiana agricoltori).
La protezione internazionale del nostro sistema agroalimentare è una priorità da favorire e sviluppare. In questo contesto occorre fare in modo che vengano attivate misure in grado di tutelare la nostra qualità.
Inoltre la Cia sollecita di sviluppare interventi finanziari, per sostenere l’assistenza legale a favore di chi promuove cause contro chi falsifica i prodotti alimentari.
Salvatore Parrella