AVANTI RAGAZZI DI BUDA, AVANTI RAGAZZI DI PEST

Il 23 ottobre del 1956 è una data che segnò nel profondo la coscienza del popolo ungherese. Migliaia di giovani decisero di ribellarsi all’oppressione sovietica, riversandosi nelle strade della capitale. L’evento iniziò precisamente quando alcuni ragazzi dell’università di Budapest si riunirono davanti ad una statua di Petofi, dando inizio ad una manifestazione per la libertà di espressione. Presto si aggiunsero altri cittadini e la marcia assunse in poco tempo i caratteri di un’iniziativa fortemente nazionalista e antisovietica, e il corteo, secondo le stime, arrivò a contare circa 200.000 persone. La gente si diresse verso il parlamento, danneggiando e distruggendo statue e monumenti dedicati a personaggi di rilievo dell’ URSS, in segno di ribellione alla schiavitù che subivano. La rivolta fu repressa nel sangue definitivamente undici giorni dopo

Quel giorno il popolo ungherese decise di rischiare il tutto per difendere la propria identità, la propria sovranità nazionale e tutti quei valori di cui il mostro sovietico li privava costantemente. I ragazzi di Budapest sapevano di non poter sconfiggere il proprio aguzzino ma al contempo erano consapevoli del fatto che l’onore, il coraggio e la lealtà fossero stelle polari che guidavano il loro agire e che li esortavano a combattere esclusivamente nella consapevolezza di essere dalla parte della Giustizia. Ancora oggi quelli atti eroici illuminano il nostro cammino e ci insegnano che l’indifferenza dei servi sciocchi che il resto del mondo allora dimostrò è il primo nemico da abbattere, in quanto permette a chi ambisce a distruggere gli stati nazionali e l’identità dei popoli di proseguire indisturbato i propri folli propositi.

In memoria dei giovani di Budapest, martiri della libertà e del coraggio!