Le elezioni si sono concluse e il risultato è stato netto e inequivocabile. Il centrodestra si insedierà nel nuovo parlamento con una netta maggioranza e per la prima volta dopo undici anni il popolo italiano avrà un governo da esso scelto e non frutto di compromessi tra partiti tra loro opposti. Non è la prima volta nella storia della nostra repubblica che il centrodestra vince le elezioni, tuttavia questa tornata elettorale presenta una straordinaria novità rispetto al passato: Fratelli d’Italia, il partito che raccoglie la tradizione storica e culturale della Destra Italiana, è la forza egemone nella coalizione ed è quello che esprimerà il prossimo presidente del consiglio nella figura della sua leader Giorgia Meloni. In un normale regime democratico ciò non dovrebbe stupire, invece in un clima come quello italiano ed in generale europeo, considerati i vari tentativi di intromissione da parte di certe cancellerie e di certi organismi burocratici, sta ad indicare che il popolo italiano ha avuto la forza di decidere autonomamente, sentendosi padrone del proprio destino, scrivendo un nuovo capitolo della storia che non vede più la Destra Italiana, i suoi parlamentari, i suoi esponenti, i suoi militanti e i suoi elettori come cittadini di serie b, che devono lottare per essere legittimati e che devono avere l’approvazione da parte degli avversari per affermare le proprie idee. È bene, però, in ogni caso che tutti coloro i quali hanno contribuito a questo successo ne analizzino le ragioni e le tappe fondamentali, in quanto gli avvenimenti recenti ci insegnano che il consenso spesso non risulta duraturo e che le responsabilità di governo in una fase come questa risultano molto più complesse.
Patriottismo vs Globalismo
Uno steccato che ha diviso negli ultimi anni i conservatori e i progressisti è consistito nell’amor di Patria. Da una parte c’è chi ha posto al centro della propria azione politica la difesa dell’Italia e in generale delle identità nazionali come fondative di una grande civiltà europea, dall’altra chi ha visto in queste il principale nemico in nome del libertarismo e dell’omologazione. Gli italiani hanno premiato il patriottismo e hanno potuto ben constatare quanto esso non soltanto sia indispensabile da un punto di vista etico e morale ma come sia il solo in grado di garantire benessere e prosperita’. Le scelte ideologizzate compiute in nome del globalismo altro invece non hanno fatto che indebolire l’Italia e l’Europa, rendendola succube di altre potenze; il caso del caro energia ne è un esempio illustre. Se in questi anni si fosse seguita una sana politica patriottica, oggi l’Italia e le altre nazioni europee non dovrebbero cercare nuovi stati che possano fornire gas e altre materie prime.
Diritti sociali e tradizione vs capricci individuali
Una politica di sinistra che ha speso tutte le sue energie per portare avanti battaglie quali l’utero in affitto, l’ideologia e il linguaggio di genere, l’abortismo estremo e la legalizzazione delle droghe è stata sonoramente sconfitta proprio nei collegi in cui un tempo la sua egemonia sembrava intoccabile. Il tutto ci dimostra, tra l’altro, che l’affermazione secondo la quale i cosiddetti diritti civili non sono in contrasto con i diritti sociali è totalmente falsa. D’altra parte come può la politica incentivare la pratica dell’utero in affitto, rivolgendosi alle fasce della società più ricche e agiate, e difendere contestualmente i minori privati a priori della propria madre e le donne povere costrette a pratiche aberranti? Come può la politica occuparsi del benessere delle famiglie italiane, se mette sullo stesso piano la scelta di abortire e quella di portare a termine la gravidanza, cosa che giova molto alle grandi concentrazioni economiche che auspicano un generale abbassamento dei salari?
Libertà vs controllo sociale
Ad una politica che crede di essere la paladina delle libertà individuali ma che non ha esitato ad utilizzare il covid per imporre surrettiziamente i vaccini e per privare i cittadini delle proprie libertà fondamentali, quali quella di lavorare, di studiare e di muoversi liberamente, si è preferito chi ha combattuto per la dignità delle persone e non le ha trattate come sudditi.
Lavoro vs assistenzialismo
Ad una politica che negli anni ha smantellato i diritti sociali tagliando fondi a sanità e istruzione, e non combattendo la precarietà del lavoro e che ad un certo punto ha pensato che la povertà si combattesse dando un misero compenso, gli italiani hanno preferito una visione della società improntata sulla ricchezza ben distribuita e non concentrata nelle mani di pochi e sulla dignità del lavoro, il solo in grado di elevare l’uomo e la societa’.
Destra vs centro
A partiti di centro e di centrodestra che hanno più volte in passato strizzato l’occhio allo schieramento avversario, scendendo a compromessi, magari anche per ragioni ritenute valide, la gente ha preferito una politica nettamente tradizionalista e conservatrice, di Destra, e fiera della sua storia politica, perché dimostratasi l’unico reale argine al progressismo, al globalismo, al laicismo e a tutte quelle “idee” che ci hanno danneggiato e che si spera saranno miseramente sconfitte come lo fu il comunismo nel 1989.
Partendo da questi punti chiave, la Destra Italiana dovrà permeare i gangli principali della società per troppo tempo occupati dallo schieramento avversario che non ha permesso a persone capaci e meritevoli di farne parte, quando non in linea con le loro posizioni. Come sta iniziando il tracollo dell’antifascismo militante e di maniera, in nome del quale negli anni ’70 e ’80 tanti ragazzi di Destra furono uccisi dall’odio rosso e a causa del quale si è provato a delegittimare ed emarginare la nostra comunità politica, così inizierà la caduta della cosiddetta egemonia culturale della sinistra che ha per troppo tempo dato una visione distorta dei libri, della cultura e delle arti usate costantemente come clava per bannare di ignoranza e impresentabilita’ le voci difformi. Auspichiamo che questo clima di novità presto si diffonda anche in Europa e che il parlamento europeo possa finalmente essere libero dal perpetuo accordo tra i socialisti e i popolari e che questi siano finalmente obbligati a guardare alla loro Destra, recuperando i valori per cui sono nati