In base alle disposizioni del nuovo DPCM del governo, dal 26 aprile saranno ripristinate le zone gialle e una serie di attività, come i ristoranti che possono usufruire degli spazi esterni. Sono state, altresì, programmate le riaperture per il periodo successivo, anche se permangono una serie di incognite.

A nessuno sarà sfuggito che lo scorso anno il governo Conte II dal 18 maggio decretò la sospensione di tutte le norme previste durante il lockdown, eccetto quelle sul distanziamento interpersonale e le mascherine, logicamente. Per quale motivo, allora, Speranza e Draghi stanno intraprendendo scelte drastiche come quella della riapertura dei ristoranti nei luoghi chiusi solamente a partire dal 1 giugno, con un orario molto rigido? Come mai il coprifuoco che a parere di molti esperti non sembra più avere una certa efficacia continua ad essere prorogato sine die?

Il detto “a pensar male si fa peccato ma non si sbaglia ” sembra assolutamente appropriato in questo scenario. Non vanno sostenute tesi complottiste. È però altamente probabile che una determinata classe politica abbia inteso la gestione di una grave emergenza sanitaria come un modo per compiere scelte di carattere ideologico, nel disperato tentativo di riconquistare la fiducia che la nazione le ha tolto da tempo immemore. Non si tratta di un’ illazione ma di un pensiero che abbiamo visto prender forma nel libro (poi ritirato) in cui Speranza descriveva in modo autoreferenziale la gestione virtuosa della pandemia del governo Conte II e sosteneva che il consenso elettorale della Sinistra dovesse ripartire dal virus.

Altrettanto singolare è la non trasparenza con cui il ministro ha agito, grazie alla quale, per molto tempo, abbiamo ignorato che fin dagli inizi del mese di febbraio dello scorso anno il precedente governo sapesse degli effetti che poteva avere la pandemia sulla società, nonostante nessuno di loro, Speranza per primo, si fosse preoccupato minimamente di attivare le misure previste dal protocollo, in modo immediato, per nascondere il fatto che il piano pandemico non fosse stato aggiornato; esattamente come è allucinante ricordarsi che i nostri ministri mandavano mascherine e respiratori in Cina, privando i nostri medici di strumenti preziosi e ponendoli in serio pericolo.

Nonostante i conti che non tornano, il premier Draghi ci ha fatto sapere che appoggia incondizionatamente la linea di Speranza e che lo ha voluto fortemente nel nuovo esecutivo.
Tralasciando il fatto che i sentimenti e le disposizioni del Presidente del Consiglio sono in netto contrasto con il pensiero popolare, bisogna augurarsi che, almeno, Draghi non deleghi l’ intera politica sanitaria ed economica alle decisioni di Speranza e il fatto che le riaperture tanto anelate ritardano ad arrivare, insieme alla cessazione della privazione della libertà personale, ci da il forte sospetto che i fatti stiano andando esattamente come pensiamo.

Quali turisti verrebbero in una nazione soggetta al coprifuoco, in un momento in cui i posti letto nelle terapie intensive e nei reparti ordinari saranno tendenti allo zero, esattamente come l’ anno scorso, se non di più, dal momento che in altri tempi non godevamo dei vaccini?

Questa vicenda è complessa e di vitale importanza per la nostra nazione, motivo per cui continueremo a trattarla, almeno fino a quando non ci saranno provvedimenti diversi da quelli adottati recentemente.