La giornata di ieri, in cui l’ Italia ha celebrato il Dantedì, non certamente come avremmo desiderato, a causa della pandemia, ci ha dato modo di riflettere su fattori fondamentali. Il più importante è il genio straordinario che caratterizza da sempre la nostra amata penisola in tutti i campi della cultura e del sapere
La letteratura, l’ arte, la filosofia e la musica non sono materie astratte, non utili , come la comune vulgata moderna le descrive, ma la manifestazione dei sentimenti, della volontà e delle grandi qualità di un popolo.
L’ ideologia di Destra, che si fonda su concetti aulici come l’ amor patrio, la militanza, la meritocrazia e la giustizia sociale ama e onora profondamente la cultura e ha tra le proprie prerogative il collegamento diretto con gli antenati. Per tale ragione, deve combattere con audacia le affermazioni di certi esponenti dell’ intellighenzia di Sinistra che, costantemente, descrivono il mondo della Destra come emarginato e ignorante. Si tratta di un inquinamento ideologico iniziato nel ’68, quando tutti gli ambienti della scuola e dell’ università furono occupati dagli aderenti all’ ideologia comunista, convertitisi, in seguito alla caduta del Muro di Berlino, al globalismo e alla tecnocrazia dei mercati.
La nostra comunità politica non nasce su un manifesto o su una prestabilita dottrina filosofica che, per essere diffusa e affermata, necessita di invadere tutti gli altri campi. L’ amore per la patria è un principio sacro che ha animato la Grecia arcaica, quando ci si riuniva per ascoltare gli aedi che declamavano le gesta della guerra di Troia. L’ amore per la famiglia e per Dio sta nel gesto di Enea che asseconda il fato impostogli dagli dei, con il padre Anchise sulle spalle. La difesa della sovranità nazionale e dell’ orgoglio sta nella polis di Atene che combatté contro l’ impero Persiano; sta nella battaglia di Lepanto e nel Risorgimento. L’ orgoglio nazionale e la fierezza della propria identità furono le prerogative di Foscolo, il quale visse una vita di stenti, rinunciando a servire l’ Impero Austriaco.
Come è possibile, quindi, credere che un giovane di Destra possa non amare i libri, quando questi sono la fonte preziosa dalla quale egli trova le energie per lottare contro la deriva antropologica e il mondo contemporaneo, impregnato di Relativismo culturale?
Oggi, il preciso compito è quello di comunicare con ogni mezzo possibile questo enorme patrimonio, curando tutti i minimi dettagli.
Se, poi, si volesse fare un semplice calcolo numerico, basato su chi effettivamente era di Destra, da quando certe idee sono racchiuse in questa area politica, chi si sente culturalmente superiore, essendo rappresentato dall’ ideologia di Sinistra, dovrebbe porsi alcuni interrogativi: uomini del secolo scorso, come Gabriele d’Annunzio, Luigi Pirandello, Giovanni Gentile, Julius Evola, Giuseppe Ungaretti, Ezra Pound, Tolkien, Filippo Tommaso Marinetti e Goffredo Coppola non sono, forse, degni di nota? Medesimo discorso vale per I padri politici della Destra Italiana, profondi conoscitori della letteratura, della filosofia e della storia, che scrissero numerosi saggi storici e varie opere dottrinali, come Giorgio Almirante, Pino Romualdi e Pino Rauti. Tanti intellettuali e giornalisti, oggi, aderiscono alle tesi del Tradizionalismo e del Conservatorismo, persone come Francesco Giubilei, giovane editore, che ha scritto vari libri sulla cultura di Destra, Marcello Veneziani, Pietrangelo Buttafuoco e Adriano Scianca. In questo campo, non abbiamo assolutamente da invidiare nulla agli avversari.
C’è, fra l’altro, un dato da non sottovalutare, quello della censura e dell’ iconoclastia del Politicamente Corretto. Negli ultimi tempi abbiamo assistito alla censura dei testi classici, com’è accaduto con l’ Odissea e la Lettera Scarlatta; all’ abbattimento delle statue e alla colpevolizzazione costante della cultura occidentale. Proprio ieri, è stato scoperta in un’ edizione olandese di Dante l’ eliminazione della figura di Maometto nella cantica dell’ Inferno. A schierarsi contro questa macelleria non ci sono i dotti e raffinati salottieri della Sinistra ma i patrioti e gli identitari, perché è proprio il progressismo odierno a distruggere, ripudiare il passato e non sentire il profondo collegamento con gli avi.
La specificità degli intellettuali, dei militanti e dei politici di Destra consiste nello studiare quello che c’è stato per quello che è, nel bene e nel male, senza forzature, aderendo a principi dottrinali senza tempo, e nel non reinterpretare tutto in modo tale da leggere ogni cosa con gli occhi della modernità. Negli ambienti di Sinistra, invece, accade esattamente l’ opposto e un tale atteggiamento può comportare degenerazioni gravi, come la deformazione o la inquietante pulizia culturale.
La nostra associazione si occupa della militanza politica nell’ università e il nostro simbolo esprime efficacemente la nostra filosofia, fondata sull’ impegno civile e lo studio. Tale simbolo infonde in noi la forza di opporci a chi vorrebbe che tacessimo e di proseguire nella trattazione di questi temi.