I valori della Destra italiana vanno appresi e interiorizzati, in modo tale da poterli applicare alla realtà. Platone ed Hegel devono essere una parte fondamentale del bagaglio culturale di chi difende la dottrina della Destra sociale e la visione spirituale della vita. Qui ragioneremo su uno dei molteplici aspetti della loro filosofia, quello attinente allo Stato

Due importanti parole, rispettivamente un aggettivo e un sostantivo, sono collegate alla Destra italiana e alla sua storia: “sociale “, (Destra Sociale) e spiritualità. Sono termini fondamentali per chiunque decida di aderire alla nostra comunità; per tale ragione, è bene comprenderne il significato e i riferimenti culturali.

La Destra sociale si fonda sul principio secondo cui la vita di un individuo non ha senso se non è calata in una comunità più ampia. L’ individuo è una parte di una comunità, dalla più piccola, quella della famiglia, alla più grande, quella dello Stato. Come nel corpo umano, la mano non esiste a prescindere dal resto del corpo, allo stesso modo, un individuo non ha ragion d’ esistere a prescindere dal più ampio contesto, che è quello della nazione, della famiglia e della società civile.


La spiritualità, invece, consiste nel ritenere che la vita umana si fondi su valori elevati, non corrispondenti ai canoni della contemporaneità, come la ricchezza fine a se stessa, l’ acquisto di beni e i capricci effimeri. Il carattere di un uomo si fonda sull’ onore, sulla disciplina, sull’ amore per la propria famiglia e per la propria nazione, sulla sacralità della vita, sull’ amore per Dio e su tutti quelli impulsi e tensioni con le quali si ambisce a raggiungere la perfezione. In buona sostanza, quindi, l’ umanità non può vivere seguendo i canoni della rigida razionalità, basandosi solo su fattori materialistici come il guadagno, l’ acquisto di beni materiali e l’ appagamento dei basilari istinti.

Due grandi filosofi, appartenenti ad epoche molto diverse e tra loro molto lontane, hanno esposto questi principi e su di essi hanno fondato la propria dottrina: Platone ed Hegel.

Platone

Platone ha modo di sviluppare il proprio pensiero, dopo la morte del suo maestro Socrate , durante il nuovo regime democratico, impostosi ad Atene, alla fine del V secolo a.C. L’ ingiusta condanna a morte subita da Socrate gli da modo di osservare perfettamente le degenerazioni della democrazia e lo spinge a riassumere i principi della filosofia socratica e a fornire le proprie prerogative per la creazione di un nuovo progetto politico, conservatore , sotto molteplici aspetti, e innovatore, secondo altri. Tutto giunge a completamento nella sua opera principale “Repubblica “, larga parte della quale riassume i principi su cui si deve fondare lo Stato. Secondo Platone, la polis può funzionare correttamente, soltanto se gli interessi del singolo non andranno a discapito dell’intera comunità e il compito di sorvegliare e di indirizzare la comunità verso il bene sarà dei reggenti, incarnati nella figura dei filosofi, gli unici in grado di percorrere la via della verità e della giustizia. L’ intera società funzionerà organicamente, in quanto, ogni classe sociale avrà un determinato compito; dopo i filosofi, ci saranno i soldati e quelli individui capaci di combattere per la città, garantendone la sicurezza, e, dopo di loro, i mercanti, gli artigiani e i commercianti. Un individuo che per mentalità e spirito è destinato ad una determinata professione non potrà svolgerne un’ altra. L’ obiettivo finale è avvicinarsi alla perfezione e dare alle cose la forma più vicina a quella che hanno le idee, parte del mondo perfetto, l’ iperuranio, non percepibile nella vita terrena ma di cui l’ uomo serba un ricordo, più o meno preciso, dal momento che li’ viveva prima di nascere. Chiaro quindi è l’ impianto organicistico e il rifiuto di qualsiasi forma di egualitarismo che in lui hanno visto alcuni intellettuali comunisti. La socialità della vita si realizza nella differenza e non nell’ uguaglianza.

Hegel

L’ attività filosofica di Hegel, invece, si svolge nell’ 800. Il più importante filosofo e quello più complesso che ha ispirato tutti quelli successivi, in particolar modo i neoidealisti, di cui faceva parte Giovanni Gentile. Hegel, partendo dal cardine della sua filosofia, riassumibile nel principio dei tre momenti in cui lo spirito si manifesta, tesi, antitesi e sintesi, considera lo Stato la sintesi perfetta del conflitto tra individuo e società civile. L’ individuo non deve vivere in contrapposizione allo stato, che ha il compito di educare all’ etica il popolo, per indirizzarlo al benessere di tutta la comunità. Il cittadino è consapevolmente la parte del tutto; tale impianto organicistico non può che essere in netto contrasto con teorie liberali che vedono nello Stato uno strumento per tutelare gli interessi particolari degli individui, dal momento che esso non è che l’ incarnazione perfetta del sommo bene. Gli individui tra loro sono diversi e lavorano all’ unisono per realizzare l’ interesse comune, senza lo Stato essi sono una moltitudine deforme.

La visione della politica di Platone ed Hegel va contestualizzata e non è pensabile riprodurla in toto nei tempi odierni, soprattutto per alcuni principi più complessi, sui quali, qui, non ci soffermeremo ma che è giusto che tutti conoscano, almeno nelle linee essenziali. È indubbio, allo stesso modo, però, che la sostanza ontologica della loro filosofia è valida in ogni tempo e in ogni luogo, soprattutto in tempi come quelli odierni, dove predomina una società esclusivamente materialistica, la quale non può che provocare gravissime forme di nichilismo, a causa delle quali qualsiasi cosa non sia direttamente tangibile e raggiungibile non ha valore. Eppure, ragionando in questi termini, il mondo non avrebbe mai conosciuto il mito di Omero, la tragedia greca, la letteratura latina e il Diritto Romano, Dante, il Rinascimento e l’ Unita d’ Italia.


Oggi, Platone ed Hegel vanno recuperati, a prescindere dalla possibilità di realizzare appieno il loro progetto politico. Chi ha fatto politica a Destra, lo scorso secolo, li studiava meglio, magari, e aveva la possibilità di concentrarsi su un modello di Stato. Oggi, in un’ epoca in cui si vive solo per se stessi, e in cui può costantemente essere messo in discussione qualsiasi tratto identitario, di Platone e di Hegel va recuperata la visione di fondo.

Come Azione universitaria siamo profondamente convinti del valore della cultura in tutte le sue forme: letteratura, filosofia, scienza, arte ed economia. Ogni giorno combattiamo sul campo per portare le nostre idee negli atenei e per dimostrare quanto sia falso e insensato il pregiudizio secondo il quale i ragazzi di Destra non siano culturalmente dotati. I nostri riferimenti sono immortali e appartenenti a tutte le epoche perché quello in cui noi crediamo è immortale e non può essere riassunto in un manuale o in qualche dogma. Per tale ragione, continueremo ad approfondire determinate tematiche, sperando di essere una guida per tutti i ragazzi che da noi si sentono rappresentati o che, comunque, non condividono la comune vulgata contemporanea del globalismo e del relativismo culturale.