Il termine “politica” è uno dei vocaboli maggiormente usati, in tutti i tempi e in tutti luoghi. Qual è il suo reale significato e perché, oggi, suscita sentimenti negativi in tanta gente, oppure, provoca indifferenza?

Politica deriva dalla parola greca “politika ” che, letteralmente, significa le cose attinenti alla polis, la citta- stato, nucleo sociale e comunitario alla base della nostra cultura europea. I Greci delle varie poleis sperimentarono, con questa importante istituzione, tutte le forme di governo: democrazia, aristocrazia e tirannide. Questo continuo sperimentare nasceva dall’esigenza di creare quella forma di governo perfetta che garantisse benessere all’ intera comunità e che si occupasse di quella sfera del pubblico che non doveva essere subordinata al privato e agli interessi personali di qualcuno.

Pericle, politico ateniese del V secolo a.C.

Interessanti, da questo punto di vista, sono le riflessioni esposte nelle opere letterarie e storiche dei nostri antenati, anche molto differenti. Più o meno tutti, però, erano concordi su un aspetto. Un sistema di potere e un popolo cadono in disgrazia, quando, chi ha il compito di guidare lo stato, non ha più come fine il bene comune ma l’ arricchimento e lo strapotere personale. Casi di corruzione, di malaffare e di arrivismo non nascono oggi. Sono sempre esistiti e sono la parte peggiore dell’umanità, quella che attiene agli istinti più bassi e che rende l’ uomo la bestia più temibile. Dai demagoghi di Atene che compivano scelte scellerate e dannose per la città, ai governatori delle province della Roma repubblicana, dediti alla lussuria e alla ricchezza sfrenata,( esemplare la descrizione di Cicerone del governatore Verre) fino alla Chiesa nel Medioevo, che, in molte occasioni, tradiva la sua funzione primaria di guida spirituale, per esercitare un potere che non le competeva e per guadagnare, nascondendosi dietro ai valori del Cristianesimo, come, lucidamente, vide e descrisse Dante, abbiamo un quadro riassuntivo dei momenti peggiori della storia della politica.

È importante specificare ciò, visto che tanti, per non pensare ai problemi del presente , tendono a guardare al passato in modo nostalgico. Ma, esattamente come è errato credere che il passato sia, quindi, una fonte inesauribile solamente di virtù e di sentimenti elevati, è altresì profondamente inopportuno sovrapporre questa epoca di decadenza a quelle passate. Per quale ragione, molti si chiederanno; perché son venuti meno dei punti di riferimento morali e perché gran parte del popolo preferisce guardare, rimanendo immobile e lagnandosi soltanto.


Negli ultimi tempi sono estremamente gettonate le frasi ” sono tutti uguali”; “chi me lo fa fare”? Tutti rubano”, etc; su queste espressioni, il partito dell’ antipolitica ha ottenuto un enorme consenso nel nostro paese. Ci sono una serie di fattori sociologici che hanno contribuito alla nascita di un tale  degrado: la fine delle ideologie del ‘900, numerosi episodi che hanno dimostrato l’ immoralità e la mancanza di rispetto per la funzione pubblica di molti politici e anche l’ incapacità di vari partiti di adempiere ai propri impegni e di rispettarli. Il punto focale è che, di fronte a questo, agire è un obbligo. Chi leggerà questo articolo, in particolar modo, rivolgo ai giovani questo invito, si ponga qualche domanda: se, per usare un’ espressione comune, mi faccio bellamente gli affari miei e, invece che condannare il politico che disonora il proprio ruolo, attacco la politica e faccio inopportune generalizzazioni, cambia qualcosa in meglio o in peggio? Il voto dato al partito dell’ uno vale uno ci ha regalato delle Istituzioni nuove e specchiattissime?

Con semplici e brevi riflessioni, è facile comprendere che, proprio quando si sgretolano le identità e i punti di riferimento, per i profittatori e gli arrivisti della cosa pubblica sarà quasi automatico prendere sempre più potere. Se essi non hanno una forte opposizione, fatta di ideali, come possono essere combattuti e sconfitti? È certamente più comodo non esprimersi e garantirsi una certa tranquillità. Come diceva Seneca, gli uomini scelgono se essere i primi tra i soldati, dimostrando il loro valore negli accampamenti, in battaglia, oppure, molli colombelle, che trascorrono la loro vita nelle voluttà effimere e nell’ apatia più totale. Quale stile di vita, alla lunga, riempie la nostra esistenza e rende la nostra vita tale?

I giovani, da cui storicamente sono partite le più grandi rivoluzioni, come il Risorgimento, vivono quella fase della vita in cui si è più predisposti al cambiamento e, in questo periodo storico, devono scegliere se vivere o se esistere.

Goffredo Mameli, giovane patriota del Risorgimento, morto a soli ventuno anni, per una ferita riportata in battaglia

L’ associazione Azione Universitaria sceglie di portare i valori della Destra negli atenei e di impiegare il proprio tempo per il bene comune, in un’ epoca in cui il morbido individualismo dilaga. Noi vogliamo convincere i giovani delle nostre idee e della nostra visione del mondo ma, soprattutto, desideriamo che il meglio di questa gioventù si risvegli, alzi la testa e torni a dire ” Io ci sono e non mi arrendo”.