Con questo secondo articolo( qui il link del primo) continua l’ analisi della situazione universitaria durante la fase pandemica.
Come Azione Universitaria crediamo sia opportuno ricordare che abbiamo sperimentato la difficoltà di svolgere una campagna elettorale, privandoci dei rapporti interpersonali. È un dramma che però potrebbe apparire minore se paragonato ad altri; non soltanto il Governo non ha sostenuto i giovani e non ha minimamente provato a comprendere le difficoltà, anzi, si può affermare che in più occasioni i giovani sono stati descritti come degli irresponsabili e degli untori, ma non ha neanche fornito al mondo accademico strumenti adatti per rendere quantomeno accettabile la qualità della didattica. Il collegamento a internet non buono ha posto molti ragazzi nella condizione di non poter frequentare gli insegnamenti previsti dal proprio corso di studi, con conseguente calo del rendimento. Per molti è stato quasi impossibile reperire i testi; gli studenti fuori sede hanno dovuto continuare a pagare gli affitti di casa, pur non usufruendone, tutte le attività economiche che basavano il loro guadagno sui consumi di quelli che studiano o lavorano nelle università sono in profonda crisi. Che livello di tragedia si deve raggiungere prima di prendere determinati provvedimenti? Il cambio di Governo a cosa può portare e qual è il vero passo da compiere?